Correlazioni
: narrazione, letteratura, arte, in rapporto con neuroscienze cognitive e altri studi scientifici e disciplinari
Per cercare di comprendere il
posto dell'arte nel vivere umano

Presentazione del sito


Che cosa spingeva, all’inizio della storia umana, esseri primitivi spesso duramente alle prese con la rischiosa e faticosa lotta per la sopravvivenza, a realizzare impegnative pitture simboliche, sulle pareti di una grotta? C’è un rapporto tra l’effetto di armonia che avvertiamo in certi istanti di relazione con persone e ambienti, e l’esperienza della bellezza che facciamo davanti a un’opera d’arte? Tra il “rintocco” provocato in noi da un momento di lettura, quando magari siamo immersi in un coinvolgente romanzo, e l’eco suscitata, dentro, da un certo luogo? Perché uno studioso di scienza, per spiegare dei contenuti della sua ricerca, può sentire il bisogno di ricorrere a metafore?



Correlazioni”: una delle ragioni per cui si è scelto questo termine come nome per un sito che si occupi di “narrazione, letteratura, arte, in rapporto con neuroscienze cognitive e altri studi scientifici e disciplinari”, è perché il termine “correlazione”, di un rapporto tra fatti, aspetti, realtà, sa dire tanto il carattere intimo basato sulla natura stessa delle cose, quanto la reciprocità, l’interdipendenza. Se si è scelto il termine “correlazioni”, è perché, tra l’altro, può proporre l’idea che tra certi contenuti artistico-letterari e certi contenuti scientifici e di discipline diverse dalle umanistiche, può esserci un rapporto intrinseco. Un’idea, questa, tutt’altro che scontata: non lo era in passato, come per esempio mostra la notissima vicenda delle “due culture”, e tanto meno lo è oggi. “Correlazione” non equivale certo, dunque, a rapporto semplicemente stretto di interconnessione. È un termine, poi, in uso in più discipline, nelle quali il suo significato, oscillando tra corrispondenza, interdipendenza, integrazione funzionale… avvicina ora più una, ora più l’altra, o l’altra ancora.
Per dire lo spessore e la suggestiva ricchezza dell’idea di correlazione, spessore e ricchezza comuni a tutti gli ambiti d’uso del termine, possono venirci in soccorso due esempi, tratti da campi diversi. Il primo è neuroscientifico: quando muoviamo una mano, l’attivazione dei neuroni motori coinvolti nel movimento può essere vista come il correlato neurobiologico del nostro fare l’esperienza di tale gesto comune: unica la realtà del movimento, diversi i livelli, neurobiologico ed esperienziale, in cui il movimento ha luogo. Letterario l’ambito del secondo esempio: nella poetica di Eliot e Montale il “correlato” è l’oggetto che, nel mondo fuori dell’io, mondo delle cose osservabili e tangibili, sta al posto di un’emozione, al posto di un contenuto del mondo interiore. Unica la realtà dell’emozione, diverse le dimensioni in cui se ne fa l’esperienza. In questi due esempi la correlazione si spinge fino al punto in cui gli elementi in rapporto sembrano occupare, o rappresentare, livelli, categorie, dimensioni differenti di una stessa realtà. Evidente che la relazione non è a direzione unica, a senso unico, né è definitiva.
Se, venendo all’arte, guardiamo per esempio all’incompiuto che caratterizza certe opere, oggi possiamo essere particolarmente in grado di riconoscere aspetti estetici e neuropsichici in correlazione; come possiamo farlo? Grazie al confronto tra punto di vista umanistico e neuroscientifico, al dialogo tra discipline. Però scorgere correlazioni non è solo questo. È anche tra l’altro ipotizzare, provare a capire se, per esempio, ci sia un rapporto, a un livello profondo, tra i solchi lineari che un aratro al lavoro segna nella terra, e le linee di scrittura che una penna traccia sul foglio bianco. La convergenza di antropologia, neuroscienze, storia letteraria potrebbe proporci un’interessante risposta. L’ultimo esempio fatto dà anche l’occasione di osservare che eventuali similarità di forme e aspetti, e poi analogie, comunanze, comparabilità di esiti, di funzioni, di ordini e principi d’ordine, ecc., possono essere elementi di raffronto, possono essere segni, anche, di rapporti di correlazione possibili, ma non necessariamente o sicuramente il loro fondamento.
Il dialogo tra punti di vista di diverse discipline, che per certi studi sembra terreno molto fertile, e richiede vigile senso critico, può agire in più modi: inquadrando un oggetto di studio secondo prospettive diverse; aiutando a definire l’oggetto stesso e i confini di un campo di indagine; offrendo un contributo al porre quesiti di ricerca; supportando gli studiosi di una certa disciplina con linguaggi, metodi, strumenti, contenuti, risultati, magari anche visioni, propri di un’altra.
L’interdisciplinarità, dunque, la via? O la multidisciplinarità? La transdisciplinarità? Questioni aperte, per le quali si rimanda alla sezione del sito Discipline in dialogo, con le relative sottosezioni. Qui sembra opportuno evidenziare che il confronto di discipline varie intorno a certi oggetti di interesse e studio vuole anche dire, anzi, non può non voler anche dire, mettere davvero alla prova ipotesi di ricerca e lettura.
E perché farlo? Quale il possibile risultato, la ricompensa, quasi, per un tale impegno? Inquadrare letteratura e arte “pensando per correlazioni”, può gettare una luce speciale sul posto che il simbolico artistico ha nel vivere umano, e anche, forse, una luce speciale proprio su cosa significhi, tra altre cose, essere umani.
Le consapevolezze intorno a tutto questo, a cui l’opera di letterati, artisti e studiosi ci può portare, non standosene certo dentro il solo perimetro di momenti di lettura, può sconfinare anche nella cosiddetta “realtà pratica”, da quella, magari informale, di nostri modi di rapportarci a certi contesti e situazioni, a quella formalmente impegnata in iniziative e progetti, che in certe conoscenze trovino contenuti tematici o elementi teorici di riferimento. A proposito di iniziative e progetti informati a una prospettiva umanistico-scientifica, questi sono uno degli impegni della curatrice di Correlazioni.eu. Per saperne di più, si può scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., e visitare la sezione "Proposte, progetti".  

A chi è rivolto allora il sito? Nelle intenzioni di chi scrive, a studenti, docenti, ricercatori, educatori, formatori. Non ci si può che augurare, poi, che Correlazioni riesca a suscitare l’interesse anche di profili diversi da quelli indicati.

Una delle strutture portanti del sito è l’articolazione in tre sezioni: “Suggerimenti di lettura e visione”, “Articoli, saggi”, “Appuntamenti”, delle quali si può trovare la descrizione nella pagina “Sezioni”. Importante tanto quanto l’articolazione in sezioni è il sistema dei tag, parole chiave che, come di solito avviene nei siti web, attribuite ai vari testi, rappresentano sia elementi caratterizzanti sia criteri di raggruppamento e ricerca. E in un sito in cui i rapporti tra i contenuti non stanno necessariamente in superficie, ed esplicitarli non è immediato, le parole chiave potrebbero essere – si spera – particolarmente utili.

Grazie per l’attenzione. Potete inviare eventuali osservazioni, commenti e suggerimenti alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., oppure attraverso il form di registrazione del sito.


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