Il 30 giugno 2025 si è chiusa l’esposizione Dalle origini al destino, la mostra organizzata dalla Fondazione Golinelli di Bologna, presso il suo Centro Arti e Scienze. Un progetto interessante, con il non facile impegno di mostrare rapporti tra oggetti, simboli, creazioni, che hanno caratterizzato momenti della storia tecnica, tecnologica e artistica dell’evoluzione umana. Impegno non facile perché, per esempio, se da un lato il rapporto tra arte e tecnica in certi quadri futuristi è esplicito, sicuramente meno evidente è la relazione tra un ritratto cinquecentesco del pittore Annibale Carracci, la manifattura europea di un seicecentesco orologio da tavolo e la manifattura italiana di un’ottocentesca “lanterna magica”.

Museo Nazionale di Ravenna
Forse un denominatore comune è il valore estetico riconoscibile negli oggetti dei più vari campi del fare umano? Questo valore, in effetti, uno dei contenuti che ha potuto fare suoi il visitatore della mostra. E forse proprio questo uno degli aspetti che rimanda a qualcosa che sta più in profondità, e cioè il fatto che l’estetica, intesa innanzitutto come rapporto con il mondo che passa attraverso il corpo, è naturalmente dentro sia a oggetti tecnici e tecnologici, strumenti con i quali, appunto, ci rapportiamo al mondo modificandolo e pure venendone modificati, sia in oggetti artistici, concepibili anche come “tecnologia cognitiva”, con una sua materialità, in cui la rappresentazione della realtà è tra l’altro strumento per cercare di comprenderla, affrontarla, viverla. Secondo una tale possibile prospettiva di lettura, in cui dunque tecnica, tecnologia e arte hanno base comune in un livello antropologico profondo, l’uomo non può che essere inquadrato sia filogeneticamente sia ontologicamente. Così, nella mostra c’è spazio tanto per ciò che è patrimonio comune dell’evoluzione delle civiltà – e l’esposizione dà spazio a più civiltà – tanto per ciò che riguarda l’uomo in quanto individuo, come il tratto finale del percorso della mostra in cui ciascun visitatore ha potuto singolarmente interagire con un sistema di intelligenza artificiale.
Cronologico l’ordine espositivo: dal secondo millennio prima di Cristo fino ai giorni nostri, il percorso ha messo davanti alle più varie realizzazioni della storia umana sviluppandosi come una spirale, forma che è suggerimento simbolico di un tempo alternativo al tempo solo lineare – dell’uomo? del mondo? dell’universo? – in cui la direzione di percorrenza ci può ora avvicinare ora allontanare dal centro. E quale centro, poi?... Corredo della mostra citazioni di testi per riflettere intorno a vertiginosi temi come il tempo, la storia, l’universo, in modo necessariamente aperto. Aperto, come le aperte ali della riproduzione moderna dell’aliante di Leonardo da Vinci, sospeso, in alto, nella sala che accoglie il visitatore, al di sopra di oggetti significativi della nostra storia, tra cui una preziosa scultura funebre etrusca, in cui Ulisse, incatenato, resiste al canto seducente delle sirene, e continua il suo viaggio…

dalla Collezione Niccolai Firenze - Museo Leonardo da Vinci Firenze