Che cosa spingeva, all’inizio della storia umana, esseri primitivi spesso duramente alle prese con la rischiosa e faticosa lotta per la sopravvivenza, a realizzare impegnative pitture simboliche, sulle pareti di una grotta? C’è un rapporto tra l’effetto di armonia che avvertiamo in certi istanti di relazione con persone e ambienti, e l’esperienza della bellezza che facciamo davanti a un’opera d’arte? Tra il “rintocco” provocato in noi da un momento di lettura, quando magari siamo immersi in un coinvolgente romanzo, e l’eco suscitata, dentro, da un certo luogo? Perché uno studioso di scienza, per spiegare dei contenuti della sua ricerca, può sentire il bisogno di ricorrere a metafore?
Un'alleanza tra umanesimo e scienza
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- 03-09-25
Nell'ambito dell'edizione 2025 del Festival della Filosofia, dedicato quest'anno al tema, oggi particolarmente importante, della paideia, sabato 20 settembre, alle ore 10, il prof. Gaspare Polizzi terrà la lezione Una nuova educazione per l'epoca della comunicazione. Serres, il “terzo...